33TFF: “La Résistance De L’Air” di Frédéric Grivois

Nel centro del mirino

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Vincent (Reda Kateb) e Delphine (Ludivine Sagnier) sono una coppia che cerca di barcamenarsi tra le attenzioni alla loro bambina, le cure al padre malato e fuori di testa di lui, una nuova casa da costruire e i soldi che hanno lasciato il posto ai tanti debiti.

Vincent è un campione al poligono di tiro, riesce a colpire, anzi centrare un bersaglio da 300 metri, c’è una concreta possibilità che entri a far parte della squadra francese. Il poligono lo allontana dai mille problemi domestici, lo rilassa, il suo segreto mentre posiziona il braccia e prende la mira è allontanare tutti i brutti ricordi, pensare solo a cose belle.
_ La vita della coppia è molto difficile, la loro vita intima inesistente, la bambina dorme in camera loro, il padre nella stanza accanto.

Un giorno al poligono di tiro, Vincent viene avvicinato da un uomo, un ammiratore che lo riconosce e gli chiede di insegnarli i trucchi di questo sport. A poco a poco, quest’uomo misterioso entra nella vita di Vicent, proprio quando la situazione famigliare sta collassando e gli propone “un contratto”, trasformando la sua passione in un lavoro da professionisti.
La reticenza di Vincent inizia a dipanarsi come la nebbia quando si rende conto che ha bisogno di soldi, della sua famiglia unita e soprattutto, come gli dicono e ripetono in molti, di scopare.

Ci sono gli sceneggiatori di Jacques Audiard, Noe Debre e Thomas Bidegain, dietro questo primo interessante, ma non perfetto lungometraggio del regista franco-canadese Frédéric Grivois.
_ In un’atmosfera grigia e cupa, La Résistance De L’Air è film impostato sul dramma famigliare a sfondo thriller; il tutto curato con molta sobrietà in una messa in scena minimalista e una sceneggiatura che a quanto sembra ha lasciato ai bravissimi attori colmare gli aspetti psicologici. Manca un certo equilibro, vacilla la giusta distanza nello stile tra manierismo ed emozione, tra fantasia e realismo.
_ Cosa spinge un uomo perbene a trasformare la sua passione in un’arma letale? I debiti? Scopare finalmente con la moglie? Ecco, è su questo punto che la sceneggiatura non insiste e la regia si blocca.

Per fortuna, come si diceva, ci sono gli attori.
Reda Kateb colpisce in particolar modo per la sua freddezza inquietante e Ludivine Sagnier riesce a dare alla dimensione del film il tocco perfetto di concretezza.