Fra le varie Biennali che da decenni hanno fatto di Venezia la punta di diamante di ogni novità, la Biennale Danza è una delle ultime arrivate, ma ha ben presto assunto un rilievo pari a quello delle sorelle maggiori. Ad ogni nuova edizione cresce il numero delle compagnie che chiedono di partecipare portando e traendo da questa partecipazione prestigio e novità.
Se si ha intenzione di seguire l’intera manifestazione si tenga ben presente che è molto probabile che la performance di tutto tratti, tranne di danza. Ciò sta a significare che non ci si deve stupire se la danza si riduce a lenti, lentissimi movimenti attorno ad una comunissima seggiola affidando alle lunghe calze di lana per il tradizionale preriscaldamento l’unica connessione con il concetto all’idea tradizionale che si ha della danza. E’ stato osservato che la conseguenza di questa scelta si traduce spesso in moti di perplessità, o di irritazione sentendosi amabilmente presi in giro. Poi, si sa, compito di una Biennale è quello di informare sullo stato delle cose e una ripetizione, magari in abiti moderni, dei tradizionali volteggi e piroette scadrebbero nel dèjà vu.
In questa edizione alla danza viene affidato il compito arduo di illustrare la visione del mondo nella prospettiva sia del singolo che della collettività di cui fa parte. Già il titolo del progetto speciale di Virgilio Sieni è spiazzante: Vangelo secondo Matteo fatto di ventisette azioni coreografiche, quadri in cui ci si riallaccia alle vicende narrate dagli Apostoli, incapaci in un primo tempo di comprendere la fine ingloriosa del loro Maestro prima che lo Spirito Santo sceso su di loro sotto forma di fiammelle, aprisse la loro mente alla comprensione. Le quattro danzatrici che entrano in scene sembrano però delle sacerdotesse di Apollo, che girano ruotano fino allo svenimento con la speranza che il loro sforzo riesca fare raggiungere l’estasi. Ma un moderno tip tap le riporta all’oggi e allora provano a danzare secondo gli schemi classici con piccolo piroette in punta di piedi, ma trasmettono per lo più un senso di disagio per lo sforzo evidente di piegare il loro corpo un po’ sovrappeso ai ritmi predisposti per corpi più armoniosi.
E’ un continuo scambio di ruoli fra maestra e allieve, alcune impegnate in acrobatiche evoluzioni e altre che sedute a terra, guardano ammirate. Seguono con un interesse stupito queste evoluzioni. Le granitiche colonne che contornano la sala della performance, sembrano assistere imperturbate. Difficile dare il nome di danza a quei movimenti lenti e ieratici e ancora più incomprensibile è la connessione fra i gesti e i lunghi conciliaboli fra danzatori come avviene nella maggior parte delle performance in cui si ci si cimenta con posture e linguaggi visivi a introiettare le dinamiche del profondo di se stessi.
Ottimo lo sforzo ad esempio della performance di Laurent Chétouane in cui si traspone nel linguaggio corporeo dei danzatori la nostra incapacità di permettere all’altro di esistere nella sua alterità. Riproduce il vivere dell’uomo che nell’inquietudine come nella tranquillità non sa rapportarsi con i suoi simili. Tra urla, mani che battono il tempo, scambi e scontri di corpi si crea l’inquietudine, l’armonia e la disarmonia a metà tra un incubo e la scena di un thriller. Tutto sembra manifestare i tormenti dell’animo che soffre per l’incapacità di coesistere con il prossimo e la difficoltà a esistere da solo.
I sorrisi soddisfatti dei questi danzatori di un riuscitissimo Festival sembrano manifestino la fierezza di avere lasciato per sempre il Lago dei cigni e i vezzosi fru fru. A ben pensare però a forza di stravolgere il senso e di combinare miscellanee strane, un ritorno umile a cigni e cenerentole si riuscirebbe ad essere ancora più originali. Non si può che ripetere con il poeta : è del danzatore il fin la meraviglia, chi non lo capisce si astenga.
Vangelo secondo Matteo
_ 27 quadri coreograficiregia e coreografia
_ Virgilio Sieni
musiche eseguite dal vivo
_ Corale G. Savani; Naomi Berrill; Daniele Roccatoassistenti
_ Elena Annovi, Nadia Casamassima, Sara Catellani, Giulio De Leo, Francesco Grigoletto, Erika Guastamacchia, Carla Marazzato, Laura Moro, Giulia Mureddu, Daina Pignatti, Andrea Santantonio, Vita Maria Stasolla, Irene Stracciati, Franca Zagatti, Marta Zollet, Chelo Zoppicura costumi
– Giulia Bonaldiproduzione
_ la Biennale di Veneziacollaborazione alla produzione
_ CID Centro Internazionale della Danza e Festival Oriente Occidente, ERT Emilia Romagna Teatro,
Comune di Matera Comitato Matera 2019
Soprintendenza BSAE della Basilicata
e Basilicata 1799 / Festival Città delle 100 scale,
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Regione Toscana,
Accademia sull’Arte del gesto, Compagnia CREST
e Compagnia Menhir [progetto Teatri Abitati in Puglia]si ringrazia per il sostegno alla realizzazione
Teatro Pubblico Pugliese e Dansystem – The Puglia Dance Network [PO FESR Puglia 2007-13 Asse IV Azione 4.3.2]si ringraziano inoltre
Associazione Culturale Presepe Vivente Pezze Di Greco – Fasano Di Puglia, Associazione Produttori Pomodoro Regina Di Torre Canne_Presidio Slow Food, Parco Naturale Regionale Delle Dune Costiere Da Torre Canne A Torre San Leonardo, Padova DanzaCalendario
I CICLO
_ QUADRI 1-9
_ 4 – 6 luglio 2014
TEATRO ALLE TESE
_ 1. Insegnamento
_ 2. Resurrezione
_ 3. Tentazioni/Gesù nel deserto
_ 4. Pietà
_ 5. Getsemani
_ 6. Pietà
_ 7. La donna Cananea
_ 8. Guarigione
_ 9. CrocifissioneII CICLO
_ QUADRI 10-18
_ 11 – 13 luglio 2014
TEATRO ALLE TESE10. Crocifissione
_ 11. Ultima Cena
_ 12. Fuga in Egitto
_ 13. Beatitudini
_ 14. Battesimo
_ 15. Annuncio dell’angelo a Giuseppe
_ 16. Annuncio dell’angelo a Giuseppe
_ 17. Pietà_Deposizione
_ 18. Pietà_DeposizioneIII CICLO
_ QUADRI 19-27
_ 17, 18 luglio 2014
TEATRO ALLE TESE19. Ingresso a Gerusalemme
_ 20. Cena di Betania
_ 21. Pietà
_ 22. Deposizione
_ 23. Magi
_ 24. Flagellazione/Coronazione di spine
_ 25. Sepoltura/Cattura
_ 26. Deposizione al buio
_ 27. PovertàVerifiche e pratiche aperte al pubblico all’interno della 14. Mostra Internazionale di Architettura
_ CORDERIE DELL’ARSENALE – MONDITALIA
_ dal 7 giugno al 18 luglio
_ orari di apertura della Mostra di Architettura