In uscita il nuovo album dei Gemelli Diversi “Tutto da capo”

Una dimensione rinnovata per il gruppo

A tre anni dall’ultima pubblicazione THG, Strano, Thema e Grido, che con la loro miscela di rap e melodia hanno fatto scuola, tornano prepotentemente sulla scena con un sound al tempo stesso rinnovato e inconfondibile per rompere nuovamente gli schemi.

Tutto da capo, interamente scritto, prodotto e suonato dai Gemelli DiVersi, è un album sorprendente che, a partire dal titolo, conferma l’attitudine di una band sempre disposta a trovare nuovi stimoli per ripartire, forte dell’esperienza di quindici anni di carriera, con la stessa energia del primo giorno. I quindici brani che compongono la tracklist sono il risultato finale di una lunga fase di studio, ascolto e ricerca che ha portato i Gemelli DiVersi ad abbattere le barriere tra generi musicali arricchendo il loro stile di sonorità dance, reggae, house, dubstep, R’n’B sapientemente rielaborate per accompagnare testi che parlano senza filtro delle difficoltà del presente, di amore e di amicizia.

L’apertura ad altri mondi musicale si conferma nella scelta delle collaborazioni che vedono la partecipazione di J-Ax, Space One e DJ Zak in “Spaghetti funk is dead”, l’unico pezzo prettamente rap dell’intero album, un ritorno alla matrice da cui tutto avuto origine, quella factory che negli anni ’90 ha aperto la strada ad una scena che vent’anni dopo è alla sua seconda generazione di artisti. Una dichiarazione di esistenza e autoaffermazione, perché, a dispetto dell’ironico titolo, Spaghetti funk è più viva, attiva e prolifica che mai. Ma anche Ahmed Soultan, cantante marocchino leader della scena urban nordafricana, in “Miss U Much” e DJ Steve Forest in “Questa è una rapina”, brano agrodolce dove le mani si tirano su per ballare ma anche per affrontare la rapina quotidiana a cui il cittadino è sottoposto.

I brani dell’album

L’album si apre non a caso con Tutto da capo, un brano autobiografico che racconta i sogni e le disillusioni di chi cerca di realizzare il proprio sogno, dal successo all’ impietosa solitudine della caduta quando bisogna dare fondo alle energie, imparare dagli errori e ripartire più forti di prima.

Ironico, romantico e accattivante irrompe “Per farti sorridere”, il singolo che ha anticipato in radio l’album, fotografia dal sapore vagamente etnico della bellezza sincera e sconvolgente di un sorriso che riesce a illuminare la quotidianità di una vita troppo spesso convulsa e stressante.

Passando dalle sonorità urban dance di “Gucci bag”, sarcastica descrizione degli eccessi della notte sotto i riflettori della pista da ballo che tutto consentono, si arriva a “Non ci controlli” vero e proprio manifesto di ribellione e protesta generazionale di chi è “nato senza una complicazione a parte quella di aver scelto l’epoca peggiore”, isolato, precario, disilluso, ma al tempo stesso fuori dal controllo del potere e potenzialmente rivoluzionario se da singolo dovesse diventare consapevole moltitudine.

“Brucia all’inferno amore mio, mentre ti vesti e dici addio…brucia la stanza mentre te ne vai bruciano i sogni e rimangono i guai ma te ne vai, tu te ne vai” è il ritornello di “V.A.I” dove le sonorità dubstep esaltano le sensazioni estreme che solo l’amore, nel bene e nel male, riesce a provocare in un racconto quasi cinematografico che prosegue in “Anni Mesi Giorni” quando con lo stato d’animo ancora turbato dalla rabbia per il tradimento si abbandona l’ipocrisia della menzogna per voltare pagina e ricominciare una nuova vita.

Ed ecco “Spaghetti funk is dead” con J-Ax, Space One e DJ Zak, l’unico pezzo prettamente rap dell’intero album, un ritorno alla matrice da cui tutto avuto origine, quella factory che negli anni ’90 ha aperto la strada ad una scena che vent’anni dopo è alla sua seconda generazione di artisti. Una dichiarazione di esistenza e autoaffermazione, perché, a dispetto dell’ironico titolo, Spaghetti funk è più viva, attiva e prolifica che mai.

Vira sul reggae “Con le mie mani”, riflessione sulle difficoltà della situazione economica e sociale
corrente, dove l’unico modo per preservarsi e preservare la persona più cara è la ricerca del benessere mentale che diventa difesa a mani nude dall’aggressione culturale e materiale a cui siamo continuamente sottoposti.

Da sempre l’uomo alza gli occhi al cielo per guardare “Al di là delle stelle”, un invito a non perdere la capacità di sognare e stupirsi, come da bambini, ma anche a cercare di realizzare mondi nuovi e migliori.

E’ invece tipicamente Gemelli DiVersi lo stile di “Alla goccia”, ballata che guarda senza malinconia ad una bella storia passata, evocando la spensieratezza delle notti in cui si vive tutto fino in fondo, fino all’ultima goccia.

Se l’amore spesso passa, l’amicizia vera rimane per sempre e “Ai miei amici” vuole essere una dedica proprio ai fratelli che ci si è scelti, “malati con la sindrome di Peter Pan, con il mito di Mc Fly e di Daniel San, bastian contrari per necessità”, ma sui quali si può contare sempre e comunque.

Torna invece all’amore “Sei come sei”, dichiarazione consapevole e profonda di un sentimento che si nutre di un incastro perfetto di pregi e difetti, reciprocamente accettati e accolti.

Si torna all’amicizia in “Miss U much”, brano dalle sonorità new urban nato da uno spunto musicale di Ahmed Soultan e dedicato ad un amico che con coraggio e determinazione ha lasciato tutto per andare oltreoceano a cercare fortuna costretto da una realtà che rende difficile realizzarsi soprattutto a livello lavorativo.

Dal new urban di “Miss U much” si passa a quelle alla nuova dance di Steve Forest che caratterizza “Questa è una rapina” brano agrodolce dove le mani si tirano su per ballare ma anche per affrontare la rapina quotidiana a cui il cittadino è sottoposto.

Chiude la tracklist “Va tutto bene” un brano a 230 bpm che ruba dallo ska, dal punk, dalla musica di ribellione degli anni ’80 e che, giocando su nomi e avvenimenti popolari, descrive un presente a cui bisogna reagire con l’attitudine di chi vuole essere felice, nonostante tutto e senza paura.