“Into the wild” di Sean Penn

La profondità delle Terre estreme

Christopher McCandless è un giovane promettente dalla carriera assicurata al quale il futuro e la fortuna sorridono, ma il ragazzo di Atlanta decide di lasciare la fresca laurea nel cassetto e di intraprendere un viaggio on the road che lo porterà fino all’Alaska, attraverso i campi di grano del Sud Dakota e passando anche nella strana e alternativa città chiamata Slab City. Chris si addentra così in un paese messo a nudo, ma troppo crudo per non fargli capire il suo gesto estremo: vivere secondo natura. Nel suo viaggio incontrerà vari personaggi, alcuni bizzarri altri che lo faranno crescere sotto il punto di vista vitale. Eccolo allora alle prese con due hippy, oppure a lavorare cuoio con un anziano e la sua menestrella, fino a quando non raggiungerà la meta prevista all’inizio del suo viaggio, lasciandosi alle spalle ricchezze e agio, ma soprattutto scrollandosi di dosso un Christopher annoiato dal benessere materiale e specchiandosi nel suo ego più profondo, dove vede solo se stesso “conformizzato” dalla società e vestito da manager.

Dopo La promessa (2001) torna dietro la macchina da presa Sean Penn con un’elogio alla libertà. Un film, però, inconsistente. Quasi un documentario quello di Penn, dove ci catapultiamo in una terra straniera alla fine del mondo cullati dal canto dell’Alaska. Non brilla di luce e non ha un’anima propria questo Into the Wild, quasi a dimostrazione del fatto che tutti possono intraprendere un viaggio sulle ali della libertà.

Il protagonista lascia tutti i suoi averi quasi come un martire e ci viene mostrata in modo superficiale una faccia dell’America che avremmo voluto approfondire. Anche i personaggi di contorno sono descritti in maniera superflua, quasi messi lì per riempire un buco incolmabile. L’unica cosa che incuriosice e ci porta a terminare la visione del film è la presa di coscienza del ragazzo che avverrà attraverso i libri che legge e ogni persona che incontra. Un senso di saggezza che lo renderà più ricco. Anzi il suo bagaglio personale si arricchirà solo di profondità, e questo è il primo punto positivo del film. Il secondo, invece, si basa sulle musiche. Ottima scelta quella di avvalersi di Eddie Vedder come compositore delle musiche originali, che dona un senso di profondità alle immagini e riporta bene il modo selvaggio di vita di Chris – grazie anche alla buona prova dell’attore Emile Hirsch.

Peccato che non abbia saputo approfondire il personaggio principale che ci viene mostrato in bilico tra una parvenza avventuriera e uno spirito libero. Ricordiamo che la storia narrata prende lo spunto dal vero viaggio che Christopher intraprese nel 1990, ed è stata raccontata anche dallo scrittore Jon Krakauer con un libro da noi intitolato Nelle Terre Estreme.

Titolo originale: Into the Wild
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Avventura, Drammatico
Durata: 148’
Regia: Sean Penn
Sito ufficiale: www.intothewild.com
Cast: Emile Hirsch, Vince Vaughn, Kristen Stewart, William Hurt, Marcia Gay Harden
Produzione: Paramount Vantage, River Road Films, Art Linson Productions, Into the Wild, River Road Entertainment
Distribuzione: BIM
25 gennaio 2008