“LA BANDA DEI BROCCHI” DI Jonathan Coe

The Rotters' Club

Benjamin Trotter, Harding, Anderton e Philip Chase sono i quattro ragazzi protagonisti attorno cui si snoda un decennio di eventi , sapientemente narrato da J. Coe in questo romanzo. La Banda dei Brocchi è il primo di due volumi, narranti l’intreccio delle vite dei protagonisti rispettivamente nel decennio degli anni settanta, e il seguito, Circolo Chiuso, dagli anni ottanta al ventesimo secolo.

“In una notte nera, sotto un cielo sereno e pieno di stelle, nella città di Berlino, nell’anno 2003, due giovani stavano cenando insieme. Si chiamavano Sophie e Patrick.” Questo l’esordio scelto da J. Coe, che inizia a raccontare la storia dei fratelli Trotter, alias “la banda dei brocchi” ( come sono stati ribattezzati da Benjamin), attraverso la voce di Sophie. E’ lei infatti a prendere parola per prima “ Sai, io questa storia te la posso anche raccontare , ma potrebbe deluderti. Non ha una vera fine. Si interrompe e basta. Non lo so come finisce. “.
E’ proprio attraverso questa eco dal futuro che prende forma la storia di Benjamin Trotter (detto Minus Habens), di Harding, Anderton ( chiamati con i loro cognomi) e Philip Chase, e delle loro famiglie nella Birmingham del 1973.
Il romanzo è costruito attorno ad un macrosistema culturale, che assiste agli eventi dei microsistemi che ne fanno parte. J. Coe concentra il proprio sguardo su un singolo personaggio per volta, spostandosi in sequenza su ogni angolo cui dà vita.
La narrazione si sposta scorrendo attraverso micro-contesti diversi: inizia tra le mura della famiglia Trotter, attorno alla sorella di Benjamin, la giovane Lois, e alla sua storia d’amore con Malcom, per spostarsi in seguito nella fabbrica di Doug Anderton, capo sindacalista del complesso di Longbridge; arriva a Skagen , Danimarca, luogo di vacanza della famiglia Trotter. Il tempo corre e accompagna al ritorno a scuola, la celebre King William, che porta con sé l’entrata sul palcoscenico narrativo de La bacheca, la rivista scolastica i cui articoli assumono ruolo centrale nell’intera narrazione.
E’ dal giornale infatti che nasce l’idea del Circolo Chiuso, gruppo segreto di ispirazione politica, il concretizzarsi del rapporto tra Benjamin e la ragazza di cui era segretamente innamorato, i conflitti all’interno dell’istituto, dal primato di atletica, alle valutazioni finali della conclusione dell’anno scolastico.
Tutti questi eventi si intrecciano in una tela complessa ma ben articolata e contenuta da un contesto di dimensioni più ampie ma ben integrato.
Il macrosistema in cui sono inserite le singole storie è la cultura degli anni settanta, un complesso puzzle di politica (conflitti sindacali e lotte per i diritti umani), musica (gruppi come gli Who, i Genesis, fino ad arrivare ai Sex Pistols) e economia ( la “razionalizzazione” delle aziende ).
È un macrosistema che entra nelle relazioni dei singoli, che le pilota, le indirizza verso un esito piuttosto che un altro, ne trasforma le basi o le consolida. Il tutto senza però mai sfumare l’uno nell’altro, i confini rimangono netti a chiaramente distinti nell’arco dell’intero romanzo.

La voce narrante si ferma proprio come aveva previsto Sophie nelle prime pagine “ Sai, io questa storia te la posso anche raccontare , ma potrebbe deluderti. Non ha una vera fine. Si interrompe e basta. Non lo so come finisce. “. Ed è proprio cosi, lascia in sospeso, in attesa del seguito degli eventi, che vedrà la luce solo in Circolo Chiuso.

Jonathan Coe è nato a Birmingham nel 1961, è sposato e vive a Londra. La banda dei Brocchi è stato pubblicato da Feltrinelli nel 2002. Il seguito del romanzo è Circolo Chiuso, pubblicato nel 2004.

Jonathan Coe, La banda dei brocchi (The rotter’s club), Feltrinelli, 2002, pp.380, 16 euro.