“LE DOMINO NOIR” DI DANIEL AUBER

Le Domino Noir: il sensuale gioco della maschera. Un’opera poco conosciuta di Auber per inaugurare l’ultima stagione al Malibran

Fin dalla sua prima rappresentazione avvenuta a Parigi nel 1837 “Le domino noir” ha riscosso un caldo successo, come ci testimonia nelle proprie lettere il compositore Adolph Adam: “… avrebbe fatto accorrere tutta Parigi per un anno intero…”.

Non a caso restò in cartellone a Parigi fino al 1909, sia grazie a un soggetto indovinato da Scribe, il librettista, sia per la sapiente messa in musica di Auber. Ciò puntualmente si è ripetuto anche a Venezia dove veniva allestita per la prima volta.
“Le domino noir” è un opera comique che richiede agli interpreti di essere non solo abili nel canto ma anche dei buoni attori per saper sostenere le numerose parti recitate con presenza scenica e capacità mimica.

Sfortunatamente quest’opera è molto poco rappresentata in Italia. L’ultima rappresentazione di un certo rilievo risale alla metà dell’Ottocento a Torino. L’odierno domino noir rappresentato alla Fenice ci è stato proposto in una versione curata dal maestro Marc Minkovski e dal suo collaboratore Jeremie Rhorer, nella quale sono stati inseriti dei recitativi stesi da Cajkovskij.

È narrata la storia d’amore tra il gentiluomo Horace e la bella Angèle che inizialmente è costretta a farsi monaca per espressa volontà della regina di Spagna, ma alla fine dopo varie peripezie si giungerà a un lieto fine col ricongiungimento dei due innamorati.

In questo allestimento brilla la figura di Pier Luigi Pizzi regista, costumista e scenografo, che ha saputo magistralmente ricreare una scena ambientata negli anni 20 giocando su costumi bianchi e neri che richiamano la Belle Epoque e la Spagna allo stesso tempo. Ottime anche le coreografie che il corpo di ballo diretto da Gheorghe Iancu ha saputo creare. Sempre preciso il coro diretto da Piero Monti.

Scarsa la prestazione dei due protagonisti: Horace, Simon Edwards, canta in modo incolore mentre Angèle, Veronica Cangemi risulta stridula negli acuti e di poca sostanza nei momenti di intimità. Buona invece la prestazione di Jacinthe Giovanna Donadini, che modella il proprio personaggio con una spigliata malizia.

Mark Minkowski alla direzione ha alternato ritmi incalzanti ad altri, soprattutto nei recitativi, che tendevano ad appesantire l’andatura.

Caldi applausi e pubblico soddisfatto.

Le domino noir (Il domino nero) – opéra-comique in tre atti; libretto di Eugène Scribe; Musica di: Daniel Auber