Dopo il fortunato Mine vaganti Ferzan Ozpetek torna con una storia in delicato equilibrio tra commedia e dramma. Un film sincero e complesso, per stessa ammissione del regista, omaggio affettuoso al cinema e all’arte.
Timido e impacciato, Pietro (Elio Germano) arriva a Roma dalla Sicilia con il sogno di fare l’attore. Tra un provino e l’altro si mantiene lavorando di notte come pasticciere, preparando croissant con ossessiva precisione. L’unica compagnia è quella della cugina Maria (Paola Minaccioni) – donna infelice con una vita sentimentale scombinata – con cui divide un piccolo appartamento.
Fino al giorno in cui Pietro trova nel quartiere Monteverde una bellissima casa d’epoca tutta per sé a un affitto, stranamente, molto economico. E una spiegazione c’è, se tutti i precedenti inquilini se ne sono andati in fretta e furia. Perché dopo qualche giorno cominciano a manifestarsi alcuni inequivocabili segnali della presenza di altre persone.
Sono un gruppo di attori della Compagnia Apollonio, eleganti, belli, perfettamente truccati e pronti per andare in scena: Filippo Verni (Beppe Fiorello), Lea Marni (Margherita Buy), Beatrice Marni (Vittoria Puccini), Yusuf Antep (Cem Yilmaz), Elena Masci (Claudia Potenza), Ambrogio Dardini (Ambrogio Maestri) e Luca Veroli (Andrea Bosca). La paura iniziale di Pietro e il suo comprensibile smarrimento cedono a poco a poco il passo alla curiosità, e poi a un legame sempre più profondo che lo porterà a condividere con i curiosi coinquilini segreti ed emozioni.
Elio Germano in una grande prova d’attore – davvero una magnifica presenza – asseconda i cambiamenti lavorando sui dettagli, sugli sguardi, sul tono della voce, sui gesti. Il suo Pietro è un’anima pura e sensibile, di cui gli altri spesso si approfittano, in bilico nella professione come nell’amore (“non riesco ad essere gay, figurati se riesco ad essere eterossesuale”). Le sue piccole grandi ossessioni – la raccolta di figurine del Risorgimento, il sentimento per il regista Massimo (Giorgio Marchesi) di cui è innamorato a senso unico – sono lo specchio di una infantile fragilità che si trasforma poco a poco in una nuova maturità, grazie a solidarietà e amicizia, antidoti alle paure razionali e irrazionali.
Ma un film di Ferzan Ozpetek non sarebbe tale senza un caleidoscopio di personaggi: dagli attori-fantasmi della Compagnia Apollonio alle due bariste pop Olga e Nina (Monica Nappo e Bianca Nappi), dalla vistosa proprietaria dell’appartamento (Gea Martire) all’orologiaio transessuale Ennio (Gianluca Gori), che aiuta Pietro a trovare la diva del passato Livia Morosini (la signora del teatro Anna Proclemer) tramite una misteriosa “Badessa” (Mauro Coruzzi, qui senza il trucco da Platinette), fino ai tre colleghi immigrati di Pietro che lo ascoltano senza capire una parola di ciò che dice.
In altri suoi film, la famiglia di Ozpetek era quella della amici riuniti intorno a una tavola. A casa di Pietro gli attori stanno per andare in scena, quindi non mangiano, ma possono stare insieme attaccando figurine e dispensando consigli per i provini.
Tra omaggi al cinema e rimandi pirandelliani punteggiati qua e là da un pizzico di ilarità, nel film non c’è mai nulla di scontato e di prevedibile.
Ferzan Ozpetek non cerca scorciatoie per conquistare il pubblico, si avventura in un continuo gioco di specchi sospeso tra passato e presente, finzione e realtà che continua sul web, con il sito ufficiale dedicato alla storia (reale? finta?) della Compagnia Teatrale Apollonio.
Magnifica presenza
Titolo originale: Magnifica presenza
Nazione: Italia
Anno: 2012
Durata: 115′
Regia: Ferzan Ozpetek
Sito ufficiale: www.magnificapresenza.it
Cast: Elio Germano, Margherita Buy, Vittoria Puccini, Beppe Fiorello, Andrea Bosca, Alessandro Roja, Paola Minaccioni, Cem Yilmaz, Ambrogio Maestri, Claudia Potenza, Gea Martire, Monica Nappo, Bianca Nappi, Giorgio Marchesi, Gianluca Gori, Platinette, Massimiliano Gallo, Anna Proclemer
Produzione: Fandango, Faros Film, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 16 Marzo 2012 (cinema)