“Masters of Horror: INCIDENT ON AND OFF A MONTAIN ROAD” di Don Coscarelli

Il solito horror

Americana
Una bella ragazza conosce e sposa un fanatico delle armi da fuoco e della sopravvivenza in condizioni estreme che la avvia a queste sue particolari inclinazioni. Il fanatismo dello sposo farà fallire il matrimonio, ma i suoi insegnamenti le saranno utili per fronteggiare l’horror del film, impersonato da un assassino cava-occhi. La lotta della protagonista con il suo assassino diventerà il simbolo della fine del suo matrimonio e di tutti i frutti che le ha dato e di cui vuole sbarazzarsi con rabbia.

La rassegna “Masters of Horrors”, presentata qui al Torino Film Festival, ha messo in scena film dello stesso genere, ma diversissimi fra loro, dall’impegnato “Homecoming” di Joe Dante, all’esilarante “Deer Woman” di John Landis. L’opera di Don Coscarelli è forse la peggiore fra le sei, ma se la si guarda sotto un punto di vista meno critico e con una buona dose di “burlesque”, il giudizio verso sarà meno severo.

Come sappiamo, l’horror in generale è una riproposizione costante dei suoi stessi stereotipi: vampiri, assassini, case infestate ecc; dalla giusta dose e dalla sapiente unione di queste situazioni però, si possono generare film eccezionali. “Incident on and off a montain road” non è uno di questi; Coscarelli propone ancora una volta la storia della ragazza con la macchina ferma nel bosco, e assalita dal solito mostro che, guarda caso, ha una casa dove colleziona teste mozzate e persone crocifisse. Tutta la storia dunque è un susseguirsi di banalità, ma la sua forza sta proprio in questo, e cioè nel saperle prendere con leggerezza, nel non alzarsi indignati al primo squartamento, nel capire che Coscarelli ha fatto un film senza pretese, sottotono, ma comunque passabile.

Unico particolare insolito le qualità da “Rambo” della ragazza, utilissime per fronteggiare il serial killer e per strappare un sorriso al pubblico in sala.