I personaggi hanno una evoluzione profondamente realistica e i loro aspetti psicologici vengono perfettamente scandagliati. Per la prima volta, con Six Feet Under, si ha un ritratto eterogeneo delle dinamiche famigliari, della lenta evoluzione e del dispiegamento di rapporti complicati e complessi.
Ad esempio, il rapporto fra Ruth e sua figlia Claire non è banalmente conflittuale, ma esplora le dinamiche della loro diversità, del loro modo di vedere le cose attraverso le scoperte che fanno su se stesse giorno dopo giorno. La prima cerca di recuperare una vita inutile e piatta, la seconda vive la fase adolescenziale e post tentando spasmodicamente di trovare una propria nicchia e di essere a tutti i costi diversa da colei che l’ha generata, proprio per quel concetto di rifiuto nei confronti dei genitori e della loro vita che si ha a quell’età.
Quando la serie comincia, David, pur avendo superato i trenta anni, non ha ancora dichiarato la sua omosessualità alla famiglia. Questo avvenimento non è contornato dai soliti cliché, ma Alan Ball (anche lui omosessuale) ne spiega i meccanismi di pari passo con lo svilupparsi della sua complicata relazione con Keith e delle ossessioni che lo tormentano nel rapporto con la sua famiglia (per il semplice motivo che pur essendosi sacrificato, a differenza di Nate, nell’occuparsi con il padre dell’azienda di famiglia durante gli anni giovanili nessuno gli è mai riconoscente, o del fatto che nessuno sembra interessato a lui perché sua madre non vive che per il figlio maggiore mentre sembra indifferente verso il secondogenito e recrimina le scelte di Claire) e con se stesso. David, in realtà, si accetta meno e si ama ancora di meno di quanto non facciano i suoi parenti.
Federico Diaz, invece, è un personaggio parallelo alla serie, ma non per questo meno interessante o importante. Lavora per i Fisher nel trattamento delle salme e nell’organizzazione delle commemorazioni. Nella prima stagione si è appena sposato con Vanessa e lo spettatore può osservare il rapporto di una giovane coppia con due bambini molto piccoli e la famiglia da tirare avanti. Federico è ambizioso e trova il modo di far parte a tutti gli effetti della famiglia Fisher, divenendo successivamente socio dell’attività. È il classico uomo mosso dalla forza di migliorare la sua condizione di piccolo impiegato di origine latina ed è forse, perlomeno, nelle prime stagioni il personaggio apparentemente meno complicato della serie.
Tutti loro non sono eroi od eroine, non fanno la cosa giusta perché la vogliono fare, ma solo perché le circostanze non danno loro altre scelte. Tutti sono piegati dagli eventi che colpiscono involontariamente e a caso gli individui.
