Venezia 69. Concorso
Christine e Isabelle lavorano in un’agenzia pubblicitaria a Berlino. Christine è ricca, giovane, seducente e potente, e vuole plasmare Isabelle, di cui è il capo, a sua immagine e somiglianza. Quando Isabelle ha l’idea vincente per una nuova pubblicità, Christine se ne appropria e presto tra le due nasce una rivalità non solo lavorativa. Isabelle passa una notte con l’uomo di Christine, e lei si vendica ridicolizzandola davanti a tutto l’ufficio e ricattandola. Come in un moderno “Eva contro e Eva”, la tensione fra le due donne, condita da un pizzico di erotismo, sale fino a sfociare in un delitto.
Alfred Hitchcock ai tempi dell’i-Pad. Brian De Palma firma un thriller erotico che, dopo un inizio lounge, si getta a pieno nel cinema di genere, aggiornandolo nei gingilli tecnologici ma non nella struttura. Skype, smartphones, telecamere a circuito chiuso e altre meraviglie del mondo moderno sono un albero della cuccagna per il regista che ha fondato tutta la sua poetica sul voyeurismo della sguardo filmico. Nonostante tutti i marchingegni di nuova generazione, il film resta ingabbiato nella scelta di De Palma di costruire un thriller alla vecchia maniera, con citazioni ossessive e a tratti quasi grossolane.
I riferimenti a Hitchcock, pur fatti con ironia e deferenza, si fanno via via pesanti e posticci, come le musiche di Pino Donaggio che cercano di imitare Bernard Hermann con martellante insistenza. Quello che voleva essere tributo filologico diventa quindi un film datato ancora prima di uscire nelle sale, dove l’ironia spesso si trasforma in camp involontario. Fosse uscito negli anni ottanta, sarebbe stato sicuramente apprezzato come Vestito per uccidere, ma nel 2012 l’impressione è quella di guardare una sessantenne che si ostina ancora a voler portare la minigonna.
Discutibile è anche la scelta di Rachel McAdams. Troppo giovane per risultare credibile nel ruolo della spietata donna d’affari, non entra mai nei panni delle algide eroine hitchcockiane a cui si ispira il suo personaggio. L’erotismo, che cerca di ripetere Femme Fatale nelle tensione lesbiche fra le attrici, è solo una leggera patina sexy che non raggiunge neanche livelli softcore. L’high-tech che invade ogni inquadratura, spesso guardato con interesse da De Palma in opere precedenti, non riesce mai a diventare il centro di un film troppo fossilizzato nel suo citazionismo. Che il thriller incontri le nuove tecnologie è perfettamente plausibile, ma da un maestro come De Palma ci si sarebbe aspettati davvero qualcosa di più di questo tragicomico pastiche.
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Titolo originale: Passion
Nazione: Francia, Germania
Anno: 2012
Genere: Thriller
Durata: 100’
Regia: Brian De Palma
Cast: Noomi Rapace, Rachel McAdams, Karoline Herfurth, Paul Anderson
Produzione: SBS Productions, Intergral Film, France 2 Cinéma
Distribuzione: SBS Productions, Wild Bunch
Data di uscita: Venezia 2012