Roy, un criminale alcolizzato sulla soglia dei quarant’anni, riscuote debiti e fa il sicario per il suo boss, Stan, malavitoso di New Orleans. Siamo alla fine degli anni 80 (1988) e a Roy viene diagnosticato un cancro terminale ai polmoni; lo stesso giorno scopre anche che Stan gli ha teso una trappola e lo vuole morto. Scampa all’imboscata e salva una giovane prostituta, che trova legata a una sedia. I due trovano rifugio a Galveston, in Texas, dandosi conforto esistenziale a vicenda.

“Galveston è una storia prettamente americana – spiega la regista Mélanie Laurent – ed è per questo che l’ho amata fin dal primo momento: un noir americano diretto da una regista europea, l’idea mi incuriosiva. Un film americano in stile francese mi faceva pensare all’incontro di due culture, un’opportunità, questa, che ho davvero apprezzato.”

Attrice, cantante, sceneggiatrice e regista francese, Mélanie Laurent dirige un film di genere, un noir dai confini oscuri, tratto dal primo romanzo di Nic Pizzolatto (creatore della serie tv True Detective), che ha ritirato i suoi credits come sceneggiatore per disaccordi, e il film è attribuito a Jim Hammett.
È una storia lenta, con alcuni aspetti spettrali, ma credibile, recitata quasi mormorando da personaggi duri e disperati alla ricerca di redenzione e di un futuro un po’ più luminoso. Tutto viene messo in risalto dalla fotografia accattivante di Arnaud Potier.