Trois amies è il dramma sentimentale incentrato sull’amore presentato in Concorso dal regista francese Emmanuel Mouret.
Joan non è più innamorata del marito Victor e passa le notte insonni mangiata dai sensi di colpa. L’amica Alice, però, la rassicura: l’amore e la passione non sono destinati a durare per sempre in una relazione, tanto che lei stessa non è più innamorata del marito, Eric, eppure la loro relazione va a gonfie vele. Ciò che, però, Alice non sa è che il marito ha ormai da tempo intrapreso una relazione clandestina con Rebecca, la terza delle trois amies.
Joan, però, vuole smetterla di trattenere il marito in quella che lei, ormai, considera una falsità e decide di lasciarlo.
La pellicola tratta di un tema sempiterno: l’amore. La tensione e il dolore di un amore unilateralmente concluso ma ancora intrecciato in una relazione, un amore che si crede concluso, ma che, in verità, è solo dormiente e la solitudine del non riuscire a trovare qualcuno con cui condividerlo, nonostante l’incessante ricerca.
Il regista riesce ad indagare con delicatezza sul rapporto e sulla percezione dell’amore di ciascuna delle tre amiche, sviscera e vaglia le loro debolezze ed inettitudini che le portano a soffrire giorno per giorno. Viene presentata Joan: una donna che letteralmente vive di senso di colpa e plasma qualsiasi sua decisione su questo. Dall’altra parte si sviluppa uno strano intreccio tra Rebecca ed Alice: l’una intraprende una relazione adulterina con il marito dell’amica e l’altra tradisce ella stessa il marito. Nonostante ciò è sempre possibile percepire all’interno della pellicola un mutuo (e strano) rispetto le une per le altre.
Alla fine dei conti, però, il film scade nell’ovvietà di un lieto fine dal gusto disneyano che, forse, vorrebbe quasi lasciare un senso di speranza allo spettatore (insomma, una specie di “Prima o poi quando meno ce lo aspettiamo tutti incontreremo la nostra metà”), ma che nell’effettivo non fa che lasciare un po’ di amaro in bocca.