Per Jean Pierre e Luc Dardenne la speranza per il futuro è nella donna e nel suo istinto materno.
Rosetta è cresciuta; ora si chiama Lorna e viene dall’Albania.
Ama Sokol, suo connazionale che vive di lavori tra una frontiera e l’altra, e con lui sogna di avere abbastanza soldi per aprire un bar.
Lorna si è sposata con Claudy, un tossicodipendente di Liegi, per ottenere la cittadinanza e ora vuole divorziare e sposarsi con un mafioso russo, disposto a pagarla per raggiungere lo stesso scopo.
Il demiurgo di tutto questo disegno, che frutta parecchi soldi, è un taxista di origine italiana, Fabio: un burattinaio che tira i fili della vita di Lorna, appoggiato dalla piena fiducia di Sokol.
I Dardenne mettono ancora in scena una storia di vite sconnesse, compromesse da un mondo violento, vite alla ricerca di un modo per andare al di là della sopravvivenza.
Come sempre affondano il dito nella piaga, portando alla luce le piccole e molte miserie del vivere: questa volta raccontano di come i percorsi di regolarizzazione degli immigrati possano essere motore di illegalità e sfruttamento.
_ Lorna è disposta a tutto nella speranza in una vita migliore, di una stabilità economica e sentimentale. Vive una vita scandita da una squallida quotidianità che la fa ritrovare ogni sera con Claudy: un fragile giovane uomo schiavo dell’eroina che implora la sua presenza, la sua attenzione e forse il suo amore.
I Dardenne (già vincitori di ben due Palme d’oro con Rosetta e L’enfant) ci hanno abituato al loro stile essenziale dove nulla è in più. Indagano nelle pieghe delle emarginazioni con asciutte sequenze di dolore e rigorose analisi visive dallo stile riconoscibile. La loro macchina da presa si muove a catturare i movimenti del corpo e dell’anima nella totale assenza di commento musicale.
_ Le silence de Lorna segna un momento di cambiamento. Abbandonato il formato super 16 per girare in 35 mm, i registi belgi sperimentano l’uso di inquadrature più fisse, più descrittive, mentre il racconto assume una sfumatura più sentimentale.
Un sentimento che fa svoltare Lorna, ma che i Dardenne trattano con riluttanza e apparente incertezza, come lavorassero di sottrazione su una storia che non appartiene loro pienamente. Una debolezza narrativa che non compromette certo il buon esito del film, ma che rivela come il cambiamento necessiti ancora di rodaggio.
_ Le silence de Lorna è una fiaba di carta vetrata che si conclude con una fuga in un bosco spettrale fino a una piccola casina di legno dove Lorna si rifugia, traendo la forza di immaginarsi un futuro dalla certezza, un po’ isterica, che una creatura le stia crescendo dentro.
Titolo originale: Le silence de Lorna
Nazione: Belgio, Regno Unito, Francia
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 106’
Regia: Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne
Sito ufficiale:
Cast: Jérémie Renier, Arta Dobroshi, Fabrizio Rongione, Alban Ukaj, Morgan Marinne, Olivier Gourmet, Anton Yakovlev, Grigori Manoukov, Mireille Bailly
Produzione: Les Films Du Fleuve, Archipel 35, LUCKY RED, ARTE France Cinéma, Gemini Film, Mogador Film, WDR
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: Cannes 2008