“The Bourne Legacy” di Tony Gilroy

Senza più limiti

Cominciato nel neanche troppo lontano 2002, quando, tratto in salvo nelle acque del Mediterraneo con due proiettili conficcati nella schiena, l’ex agente segreto della CIA Jason Bourne, con le fattezze di Matt Damon, si scopriva privo di memoria e intento a ritrovare la propria identità, coinvolto in una corsa contro il tempo braccato da pericolosi killer.

Accadeva in The Bourne identity di Doug Liman, tratto dal romanzo Un nome senza volto, scritto da Robert Ludlum, e cui fecero seguito prima The Bourne supremacy, di due anni dopo, poi The Bourne ultimatum, datato 2007, entrambi diretti dal Paul Greengrass autore dell’eccezionale United 93, riguardante uno degli aerei coinvolti negli attentati terroristici dell’11 Settembre 2001.
Sequel che videro Bourne prima alle prese con una accusa di omicidio e una personale vendetta, poi con una nuova generazione di killer super-professionisti intenti a seguire ogni sua mossa, portando alla conclusione di quella che sembrava una trilogia cinematografica destinata a chiudersi per sempre.

Sembrava, giusto, perché, inaspettatamente, ecco spuntare un quarto capitolo volto a rappresentare il lascito, il risultato di ciò che è avvenuto precedentemente, accendendo un fuoco che minaccia di bruciare decenni di ricerca e di sviluppo dedicati alla creazione di abili guerrieri e superspie; dopo che il protagonista ci ha portati a conoscenza del programma Treadstone e che, nella parte finale del terzo tassello, si era fatto vedere da tutti in un folle inseguimento automobilistico sulle strade di New York.

Un quarto capitolo che vede al timone di regia Tony Gilroy, regista di Michael Clayton e Duplicity, nonché sceneggiatore dell’intera serie, il quale osserva: “Il fattore che separa chiaramente i film di Bourne dagli altri film d’azione contemporanei è la profondità e la complessità del problema del personaggio principale. L’idea di un assassino che ricorda il suo passato oscuro e che sta pagando il prezzo di aver recuperato la memoria rendendosi conto di non essere la persona che vorrebbe essere, era davvero avvincente. Nelle mani di un attore come Matt Damon, non c’erano limiti all’autenticità e al dettaglio con cui queste idee potevano essere espresse. Era divertente pensare ai modi in cui mettere in scena la storia di Legacy, ma, prima di tutto, dovevamo avere una nuova storia con un nuovo protagonista che avesse un problema altrettanto toccante. Quando abbiamo escogitato la storia di Aaron Cross, e abbiamo chiarito ciò di cui avevamo bisogno, solo allora ha avuto senso procedere”.

Fuori il protagonista storico Matt Damon, è il Jeremy Renner di The Hurt Locker (2008) – impegnato, però, a interpretare un nuovo personaggio – a dominare il quarto lungometraggio cinematografico riguardante le gesta dell’agente segreto della CIA Jason Bourne, creato dalla penna di Robert Ludlum.
Sceneggiatore delle tre pellicole precedenti, Tony Gilroy passa qui dietro la macchina da presa e, pur non riuscendo a eguagliare, probabilmente, i lodevoli risultati conseguiti da Paul Greengrass con il secondo e il terzo capitolo della serie, confeziona circa due ore e un quarto di visione capaci di miscelare a dovere i coinvolgenti momenti d’azione con l’abbondanza di spiegazioni verbali atte a delineare la spy-story.
Quindi, i fan bourniani non dovrebbero rimanere affatto delusi.

Titolo originale: The Bourne Legacy
Nazione: U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Azione
Durata: 135′
Regia: Tony Gilroy
Sito ufficiale: www.thebournelegacy.net/
Sito Italiano: www.cinema.universalpictures.it/website/…
Cast: Rachel Weisz, Jeremy Renner, Edward Norton, Scott Glenn, Albert Finney, Oscar Isaac, Stacy Keach
Produzione: Captivate Entertainment, Universal Pictures
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Data di uscita: 07 Settembre 2012 (cinema)