“Apple Cider Vinegar” la nuova serie Netflix sulla scammer australiana Belle Gibson

Questa è una storia quasi vera, basata su una bugia. Belle Gibson non è stata pagata per ricreare la sua storia”. Si apre con questo disclaimer ognuno dei sei episodi di Apple Cider Vinegar, serie made in Australia su Netflix dal 6 febbraio.

Dopo il successo delle scammer story Inventing Ana e The Tinder Swindler, Apple Cider Vinegar racconta due scam: quello della blogger e influencer ante-litteram australiana Belle Gibson, che tra il 2013 e il 2015 ha costruito un piccolo impero editoriale, e quello di una parte dell’industria del benessere che promette cure miracolose che miracolose non sono mai. 

Nel 2015 le prime pagine dei giornali australiani sono piene della storia di una delle prime frodi perpetrate tramite social media. La ventitreenne Belle Gibson (Kaitlyn Dever), dopo aver costruito un piccolo impero economico con The Whole Pantry – blog, app, libro di ricette bestseller –  viene smascherata grazie a un’inchiesta giornalistica del quotidiano The Age e a un piccolo aiuto dato ai giornalisti dalla sua segretaria, Chanelle (Aisha Dee). Apple Cider Vinegar ne racconta l’ascesa, costruita su un castello di bugie, e la caduta dopo l’inchiesta giornalistica, ma descrive anche la nascita del far west della comunicazione sui social media.

Belle Gibson simula il primo infarto e lo condivide su un forum di skater quando è ancora una teen ager. Ha capito che una malattia, specie se grave, può aprire molte porte, muovere le persone e smuovere montagne. Di soldi. Così nel 2013 inizia a condividere con il mondo, in un blog, il percorso di una giovane donna con un tumore maligno inoperabile al cervello, che le cure convenzionali – radioterapia e chemioterapia – non hanno sconfitto. Sono invece una sana alimentazione e uno stile di vita sano a farla guarire, contro ogni aspettativa. Il tutto diffuso utilizzando soprattutto Instagram, appena arrivata sul mercato e non ancora parte della galassia Meta. 

Peccato che tutto ciò su cui Belle costruisce The Whole Pantry sia un enorme castello di bugie che provocò, in qualche caso, danni tra le centinaia di migliaia di persone fiduciose – in Australia e nel mondo – che seguirono i suoi consigli, e che talvolta abbandonarono il proprio percorso di cura sperando di guarire come Belle. Due anni dopo, nel 2015, quando la sua app è preinstallata sui dispositivi Apple, il suo libro, edito dalla casa editrice Penguin, è un successo editoriale e su Instagram ha milioni di follower (per quei tempi un primato), il castello di bugie viene smascherato, Belle perde tutto, viene condannata a risarcire oltre 300 mila dollari australiani promessi a varie organizzazioni di beneficenza e mai pervenuti  (risarcimento mai avvenuto in quanto Belle ha speso tutti i soldi).

Kaitlyn Dever (Dopesick, Booksmart)  interpreta con ogni possibile sfumatura la figura grottesca di Belle Gibson nel lasso di tempo tra il 2009 e il 2015. Il suo percorso si intreccia con quella di altre due donne malate (per davvero) di cancro e che offrono una prospettiva che non è solo quella di Belle: Milla (l’attrice Alycia Debnam-Carey), che è un po’ l’idolo di Belle e il cui personaggio si ispira a una blogger australiana effettivamente esistita (e morta a 35 anni) e Lucy (Tilda Cobham-Hervey) con un cancro al seno e alla disperata ricerca di alternative alla chemioterapia. Si parla molto di miracolosi succhi di frutta e vegetali, di aceto di sidro di mele  – apple cider vinegar che dà il titolo alla serie – che  fu per un certo periodo considerato uno specifico universale in grado di  guarire una molteplicità di malattie nonché di clisteri di caffè.

La serie, sei puntate di poco più di un’ora l’una, racconta come Belle sia arrivata sulla scena mondiale come una specie di tempesta perfetta: manipolatrice e sfacciata, desiderosa di attenzione, incapace di dire la verità perfino quando fu incalzata da una delle migliori giornaliste televisive australiane, Tara Brown (Sibylla Budd) in una intervista televisiva meticolosamente ricreata per la serie fino al dolcevita rosa. 

Ma in Apple Cider Vinegar c’è anche sullo sfondo tutto il campionario di una industria che ha fatto dall’antagonismo alla medicina convenzionale il proprio marketing e ha costruito un florido business: fantasiosi macchinari per le diagnosi (naturalmente con tecnologia tedesca), cibi naturali o supposti tali, falsi guru, sciamani e stregoni, colori soffusi, palloncini e cuori, frasi ad effetto ripetute come un mantra, nonché l’adrenalina provocata dai like e dalle interazioni: tutto nella mente di Belle si trasforma in opportunità di guadagno, anche a spese del figlio e del compagno Clive (Ashley Zukerman).

Con una sceneggiatura ben scritta da Samantha Strauss e un discreto ritmo, Apple Cider Vinegar è una serie limitata che si ispira a una storia talmente bizzarra che i pochi elementi aggiunti per esigenze di drammatizzazione e un cast perlopiù australiano ben assortito giovano soprattutto all’intrattenimento, che pecca qua e là solo di un eccesso di immagini un po’ troppo patinate. 

Apple Cider Vinegar
Creato e scritto da: Samantha Strauss
Regia: Jeffrey Walker
Interpreti: Kaitlyn Dever, Alycia Debnam-Carter, Tilda Cobham-Hervey, Aisha Dee, Mark Coles Smith, Ashley Zukerman, Susie Porter, Matt Nable
Uscita Netflix Italia: 6 febbraio 2025