Gigi Proietti torna sulla scena con uno spettacolo che rende omaggio al varietà, nel quale si alternano monologhi, sketch, canzoni popolari e grandi classici, balletti, vecchi e nuovi personaggi. Filo conduttore rimane il talento multiforme dell’artista, comico, attore, cantante.
Di nuovo buonasera è andato in scena alla Fiera di Padova giovedì 30 aprile ed ha attirato un pubblico davvero numeroso, grazie alle doti di Proietti che vengono esaltate dal palcoscenico. La platea reagisce infatti con entusiasmo al suo talento, accompagnato da un’eccellente orchestra, da un gruppo di attori, tra i quali la figlia Susanna, dalla figlia Carlotta, cantante, e da un notevole corpo di ballo, con le coreografie di Fabrizio Angelini.
Ne risulta una commistione di generi molto ben riuscita, che intrattiene piacevolmente per quasi tre ore, coinvolgendo in maniera efficace il pubblico.
Fa da introduzione un atto unico di Eduardo de Filippo, Pericolosamente, nel quale l’attore si cimenta con successo in un dialetto, il napoletano, molto lontano dal suo caratteristico romanesco, che lo ha reso celebre, dimostrandosi così molto versatile.
Esplode poi il varietà vero e proprio: sul palco si avvicendano monologhi, nei quali spesso il pubblico viene coinvolto direttamente, canzoni classiche e della tradizione popolare, sketch molto divertenti, lezioni di teatro, con esempi diretti ed immediati, intermezzi del corpo di ballo e dell’orchestra che vogliono essere allo stesso tempo nostalgico ricordo e parodia dell’avanspettacolo di un tempo, che tanto ha fatto divertire e che ancora diverte un pubblico molto eterogeneo.
Durante la serata, quindi, si viene trasportati ora al Brancaccio di Roma, che Proietti ha diretto per sei anni, ora nella memoria di un tempo in cui bastava vedere “qualche ombelico” in un balletto per essere felici, ora sotto le luci della ribalta del grande show, ora nella dolce atmosfera della riflessione poetica.
Molto efficace la scelta di collocare ai lati del palcoscenico due schermi che permettono anche alle ultime file di godere di una comicità fatta di mimica facciale e gestualità accentuata che caratterizza da sempre l’attore.
Un percorso nella memoria per ricordare il Varietà, spettacolo “povero” ma completo, in un recupero della tradizione che fa riflettere sul senso del ridere e del far ridere, arte che l’artista dimostra di possedere, senza il bisogno di cadere nel volgare e nell’ovvio.
DIREZIONE MUSICALE – M° Mario Vicari – COREOGRAFIE – Fabrizio Angelini
Con Fabrizio Angelini, Claudio Pallottini, Loredana Piedimonte, Carlotta Proietti, Susanna Proietti, Marco Simeoli, Tatiana Biagioni, Valeria Brambilla, Fabiana De Nicolo, Giovanna Gallorini, Chiara Rosignoli, Francesca Speranza, Giulia Vazzoler, Marco Di Folco, Ennio Dura, Vasco Giovannelli, Marco Rea.