Teatropersona presenterà dapprima infatti una prova aperta del nuovo lavoro A U R E, seguita dall’incontro “Aura e disincanto del fatto teatrale” condotto dal critico Fernando Marchiori, che alla compagnia ha dedicato uno studio in pubblicazione.
Un’occasione per confrontarsi direttamente con il regista Alessandro Serra e con gli attori, informale e condivisiva, come è nelle abitudini della nostra programmazione.
Ancora in fase di lavorazione, A U R E andrà a chiudere una trilogia del silenzio.
L’abbandono involontario della parola nasce dalla necessità dell’ascolto assoluto, così com’è stato per Schulz e Beckett, lo è per Proust la cui opera è un capolavoro pittorico e una sinfonia perfetta di suoni e rumori. Un paesaggio sonoro dipinto di aure – aloni indicibili che circondano ogni cosa – che vibrano e si confondono, si dileguano, esercitando una particolare comunicazione simile alla comunicazione delle anime di cui parlava Proust. La regia di Alessandro Serra si muove per immagini e visioni, andando a illuminare la camera oscura che è l’interiorità, attraverso una speciale luce: il corpo dell’attore che, come la luce, non si vede ma fa vedere.
A U R E chiude una trilogia del silenzio e della memoria. Lo spettacolo si ispira all’opera di Marcel Proust “Alla ricerca del tempo perduto”, un fiume placido e solenne di parole, ma soprattutto, un capolavoro pittorico, sinfonia perfetta di suoni e rumori.
In Proust tutto trasfigura, si agita, fluttua, deambula con una qualità sonnambolica in un mondo che è quello reale, ma è spinto come da un afflato che appartiene all’altra sfera. Così come il sogno si compie in una dimensione che non è la realtà ma che dalla realtà trae nutrimento, rubandone le immagini.
Nel suo quieto incedere la recherche si sfalda, il naturalismo si rompe, tutto evapora, rendendo indistinti oggetti e paesaggi. L’anima stessa è rivestita da un involucro corporeo.
Aure, indicibili aloni di vita che ammantano ogni cosa.
Non c’è storia né personaggi, solo figure e un luogo, la stanza della memoria, più volte descritta da Proust come una specie di secondo appartamento, quello del sonno. Come in un teatro di marionette “così riposante per chi ha preso in disgusto la lingua parlata. Terra quasi edenica dove il suono non è stato ancora creato”.
Autore dello spazio e delle figure Vilhelm Hammershoi, pittore danese del silenzio, capace di permeare la scena di tempo. Nei suoi interni, cui lo spettacolo si ispira, il tempo fluisce come fatto luminoso, tutto è al contempo immobile e vibrante: i tavoli e le sedie sembrano pronti a piroettare, gli oggetti a librarsi in volo, le numerose porte sempre sul punto di schiudersi, rivelando presenze taciute e stanze della memoria involontaria.
Nella camera oscura interiore si accende una speciale luce: il corpo dell’attore che non si vede, ma fa vedere. Ecco allora che un piccolo gesto si ripercuote in noi ed echeggia, risvegliando un fatto dimenticato, che ci sembrava misero e non degno di nota. La vita vivente di contro la vita vissuta. In modo tale che ciò che si vede incorniciato nell’arcoscenico non sia altro che un fondale dipinto, cioè la vita. E se questo fondale un giorno crollasse, “cadrà nell’universo magico, senza che la caduta delle sue pesanti pietre offuschi con la volgarità d’un solo rumore la castità del silenzio»”.
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IL CALENDARIO DELLA SETTIMANA
giovani a teatro: esperienze: il male
mercoledì 30 marzo, ore 21
TEATROPERSONA
A U R E
regia: Alessandro Serra
con: Valentina Salerno, Francesco Pennacchia, Chiara Casciani
una produzione: Teatropersona, Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport, Bassano Operaestate Festival, Teatro Fondamenta Nuove Venezia, Rete teatrale aretina / Kilowatt Festival, Fondazione Ca.Ri.Civ.
seguirà l’incontro “Aura e disincanto del fatto teatrale”
condotto da Fernando Marchiori (critico teatrale)
ingresso libero
Le prevendite per tutti gli spettacoli del Teatro Fondamenta Nuove sono aperte on line al sito www.teatrofondamentanuove.it e www.vivaticket.it e nei punti vendita del circuito HelloVenezia e APT.
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Il Teatro Fondamenta nuove aderisce con i suoi spettacoli al progetto Giovani a Teatro della Fondazione di Venezia, che consente ai tesserati di usufruire – con prenotazione – di biglietti a 2.50 euro.
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