Regista e interprete di questo film, Eléonore Saintagnan (nata in Belgio nel 1979), ci avvolge in una storia velata di magia e di mistero, come in una metafora della vita, dove una novella Alice ci conduce in un paese di meraviglie, di stupore, di persone singolari e dove succede, seppur in modo paradigmatico, anche tutto quello che accade nella realtà.
La protagonista, una donna di città diretta al mare, a causa di un guasto alla sua automobile è costretta a fermarsi nelle campagne della Bretagna e alloggia in un campeggio in riva a un grande lago. Ma all’officina, dove si vedono in riparazione auto un po’ fuori del mondo come la vecchia (ma sempre viva) Due Cavalli, i ricambi della sua moderna vettura non arrivano e la sua permanenza al campeggio si deve prolungare.
La donna fa così conoscenza con gli abitanti fissi di quel campeggio: dalla anziana che conosce tutte le proprietà delle erbe, alla madre nubile che ha deciso di far crescere il figlio nella natura, al musicista country americano in perenne attesa di una visita della figlia; e tanti altri. Ognuno di loro vive con quello che offre la terra e con lo scambio di prodotti e piccoli lavori, senza avidità né accumulo di denaro.
Ella scopre anche il mistero del lago, ossia la leggenda di un pesce enorme arrivato lì mille e cinquecento anni prima grazie a San Corentin, che si era cibato delle sue carni senza mai uccidere il pesce.
Sarà solo quando la leggenda del grande pesce diventerà di dominio pubblico, che per il piccolo campeggio e per il lago inizieranno guai davvero seri.
Un film apparentemente lieve ma in realtà pieno di delicatezza, sensibilità e dettagli ben curati. Presentato nell’agosto 2023 al Locarno film Festival, è in anteprima italiana in concorso al 41° Torino Film Festival, dove ha ricevuto una menzione speciale della Giuria degli studenti della Scuola Holden di Torino.