A Légua, un piccolo villaggio nel nord del Portogallo, l’anziana governante Emília (Fátima Soares) non dà peso alla fatica e malattia pur di mantenere un’antica casa sempre in ordine e pronta, benché i proprietari non si vedano da tempo. Ad aiutarla ci sono la giovane Ana (Carla Maciel), che è un po’ la custode, e sua figlia Monica (Vitória Nogueira da Silva). Tre generazioni di donne si trovano a vedere e a vivere le stagioni che cambiano, la vita stessa che cambia mentre quella casa, con le grandi stanze, resta immobile nel tempo.
Scritto da Sara Morais, José Filipe Costa, Letícia Simões e dai due cineasti Filipa Reis e João Miller Guerra, Légua racconta in profondità un senso di smarrimento davanti al tempo che passa.
Emilia prima e Ana dopo hanno legato il lavoro alle loro vite e ora si domandano quale sia il loro posto nel mondo. Monica è un giovane spirito libero che viaggia e studia
È un dramma sobrio, spontaneo e suggestivo, nell’ipnotica fotografia di Vasco Viana.
Emilia, Ana e Monica, ciascuna con i propri sentimenti e prospettive legati all’età, attraverso il prendersi cura l’una dell’altra – soprattutto Ana nei confronti di Emilia – sono alla ricerca del loro posto del mondo.