Da dove cominciare a parlare del film più aspramente criticato di questi ultimi anni? Music è l’opera prima diretta e scritta dalla cantautrice australiana Sia. Un debutto controverso e una inspiegabile doppia nomination ai Golden Globes (miglior musical e migliore attrice protagonista per Kate Hudson).
Music (Maddie Ziegler) è un’adolescente orfana con un disturbo dello spettro autistico non verbale, amorevolmente accudita dalla nonna (Mary Kay Place) con l’aiuto del proprietario di casa (Hector Helizondo) e del giovane istruttore di pugilato e vicino di casa Ebo (Leslie Odom Jr) più un altro assortito gruppo di persone che vivono nel quartiere. Quando la nonna muore improvvisamente, l’unica che può prendersi cura della ragazzina è la sorellastra Zu (Kate Hudson), da anni lontana dalla famiglia e con una lunga storia di dipendenze da alcool e droga e una vita piuttosto movimentata. Ovviamente Zu non è in grado di badare nemmeno a sè stessa, almeno fino a quando non conoscerà Ebo, che le darà una mano e che grazie ad amicizia, amore e fiducia aiuterà Zu a superare le difficoltà e a prendersi cura della giovane Music.
Tutto questo viene narrato in quello che vorrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere un musical, ma si rivela una serie di videoclip coloratissime e un po’ folli (coreografate da Ryan Heffington) che dovrebbero rappresentare il mondo visto e immaginato da Music e corrispondono ai dieci brani musicali scritti appositamente da Sia per la colonna sonora. Peraltro le parti migliori del film perché se ci spostiamo negli intervalli recitati tra un video musicale e l’altro le cose si mettono veramente male.
Critiche sono piovute da ogni dove per la rappresentazione eccessiva e fuorviante – secondo alcuni potenzialmente pericolosa – di persone con autismo. Maddie Ziegler, amica e musa creativa di Sia fin dal celeberrimo video di Chandelier del 2014, è una attrice neurotipica e per tutto il film indossa cuffie colorate e ha una specie di sorriso stampato perennemente sul volto. Tutti i suoi movimenti sono esasperati (e per questo motivo, più per un paio di manovre effetttuate durante il film, le Associazioni di tutto il mondo si sono veramente arrabbiate) mentre Kate Hudson con taglio di capelli cortissimo dopo un po’ risulta perfino stucchevole per le eccessive moine e faccette. Ma non è solo questo: i difetti di regia nel dirigere gli attori si assommano a una scrittura approssimativa dei personaggi che non vengono mai approfonditi se non in relazione a Zu e Music. Che cosa c’entra poi la tragica storia di Felix, giovane sovrappeso desideroso solo di danzare, ma maltrattato e spinto da un padre padrone cinese a fare il pugile?
Malgrado le scuse e le giustificazioni di Sia (l’attrice selezionata all’inizio per il ruolo di Music non sopportava lo stress del set e in un secondo tempo la regista ha ammesso di non aver approfondito sufficientemente con persone competenti i diversi aspetti dell’autismo), l’impressione è che Sia abbia messo cuore e passione e volesse raccontare soprattutto la storia di redenzione di Zu, ma che il film le sia sfuggito di mano.
Tirando le somme, Music ha troppa carne al fuoco, pecca di superficialità e, purtroppo, è un grande pasticcio e un brutto film, per il quale ci si chiede come sia potuto arrivare nelle sale (o in streaming, come in Italia) senza che qualcuno si fermasse un attimo a porsi delle domande sul risultato.
Titolo originale: Music
Regia: Sia
Interpreti: Maddie Ziegler, Kate Hudson, Mary Kay Place, Leslie Odom Jr. , Hector Helizondo
Durata: 107 minuti
Uscita: In streaming su MYmovies e su www.musicilfilm.it dal 22 al 28 febbraio