Barcellona, 1977. Dopo la morte di Francisco Franco, la Spagna cerca faticosamente una transizione dalla ultima feroce dittatura europea alla democrazia. Ma nel carcere Modelo il tempo si è cristallizzato, tutto è congelato e la giustizia abita da un’altra parte.
Prendendo spunto dalla reale evasione di 45 detenuti, Alberto Rodríguez (La Isla minima, 2014) gira un prison movie che ha i toni di un thriller politico con momenti ad alta tensione. Pur non trascurando alcuni degli elementi classici del genere, Rodriguez chiude gli spettatori con i detenuti e si concentra per buona parte dei (forse troppi) 125 minuti sulla rivolta fallita che precede quella fuga. Un atto di denuncia del sistema carcerario e penitenziario della Spagna di quegli anni, ma forse un invito a riflettere sul fatto che forse la democrazia in carcere non c’è nemmeno oggi.
Il giovane contabile Manuel (Miguel Herrán) arriva a Modelo, detenuto in attesa di un processo che potrebbe condannarlo a venti anni per un piccolo furto. Depredato dell’ultimo legame con il mondo esterno, un completo su cui ha messo gli occhi il boss del carcere, per Manuel comincia una discesa agli inferi che trova solo nei compagni di cella – e in particolare Pino (Javier Gutiérrez), misantropo e vorace lettore – un ultimo appiglio di umanità. Pino è un ”vecchio” al Modelo, ha esperienza, conosce i trucchi per sopravvivere e, superata la diffidenza iniziale, si trasforma in una guida ai meccanismi della vita in carcere.
Nel frattempo altri detenuti “politici” organizzano clandestinamente il Copel, un collettivo di prigionieri che combatte per i diritti di base dei carcerati e lotta per un’amnistia non solo per i prigionieri politici, ma anche per coloro che, durante il regime franchista, sono stati condannati a pene eccessive per reati minori. Manuel e Pino aderiscono al collettivo e poco poco ne diventano responsabili, organizzando proteste, scioperi della fame e infine una rivolta, sedata nella violenza dopo promesse non mantenute dal direttore del carcere e dal potere politico. Ed è a questo punto che i due decidono di organizzare l’evasione.
Nel sovraffollato carcere comunemente noto come “La Modelo” – oggi monumento storico e dove è stato interamente girato il film – ci sono detenuti comuni e detenuti politici: malavitosi e assassini, ma anche ladruncoli, omosessuali, oppositori del regime e intellettuali. Modelo è un mondo a sé: niente esce dal carcere e niente entra in carcere, se non filtrato dalle parole dei visitatori. Anche se il Generalissimo Franco è morto da due anni, nella prigione tutto è congelato: la corruzione, la violenza, la prevaricazione, l’ottusità di un sistema che si autoalimenta del proprio isolamento dal mondo. Un isolamento che è anche della lotta del Copel, completamente tagliato fuori da quello che avviene nel resto della nazione, che rende la realtà ancora più emotivamente drammatica.
La fotografia di Alex Catalán ci porta nelle celle e negli spazi comuni, cosi come nelle camere di tortura. Dal carcere non si esce, se non evadendo: “L’unico diritto dei detenuti è fuggire”. A differenza dei classici prison o escape movie di cui è piena la storia del cinema, qui Rodriguez – accanto alle consuete figure del malavitoso con diritto di vita e di morte, del direttore connivente, del sadismo delle guardie – racconta una verità scomoda: in un regime autoritario e fascista tutti possono diventare carcerati ed essere catapultati in una bolla di crudeltà e violenza. Anche solo per il furto di una piccola somma. Ma all’interno del carcere si possono anche cementare il rispetto e l’amicizia, la solidarietà e la lotta per la libertà.
Prigione 77 è girato con molta cura per i dettagli – dalla sceneggiatura ai costumi alla ricostruzione all’interno dello stesso carcere. Merito dell’impatto del film va anche ai due attori protagonisti, e alla loro capacità di dipingere con profondità la loro trasformazione: Manuél-Miguel Herran da semplice prigioniero a capo di un movimento per la libertà dei detenuti, Pino -Javier Gutiérrez da solitario misantropo a carismatico organizzatore di rivolte.
Titolo originale: Modelo 77
Regia: Alberto Rodriguez
Cast: Miguel Herrán, Javier Gutiérrez, Jesús Carroza, Catalina Sopelana, Fernando Tejero, Xavi Sáez
Durata: 125 minuti
Nazione: Spagna
DIstribuzione: Movie inspired
Uscita (Cinema): 8 giugno 2023