Quando l’adorato fratello maggiore Sam viene accusato di stupro, la giovane Rose deve testimoniare contro di lui come parte delle indagini.
Non sarà facile non solo gestire il rapporto di sangue, famigliare, con il fratello, ma per Rose diventerà anche una sfida di giustizia sulla sua integrità come essere umano.
In Schwesterherz, la regista esordiente Sarah Miro Fischer, che scrive con Agnes Maagaard Petersen, esplora la sfera personale dei personaggi all’interno dell’ambito giudiziario. O, meglio, l’impatto che un’indagine di polizia possa traumaticamente avere sugli aspetti della vita personale di due persone molto legate tra loro.
A dare enfasi a una storia già vista, se possiamo banalizzare così questo concetto di partenza, è la costruzione paziente del film. La Fischer con una calma equilibrata racconta la relazione tra i due fratelli, si prende il suo tempo per raccontare quei piccoli dettagli che poi daranno sostanza all’inquietudine di Rose.