Classe ’77. Californiano di sangue metà irlandese, metà siciliano. Esordisce a soli 18 anni nella sitcom Willy il principe di Bel Air, per poi continuare ad attraversare inosservato il piccolo schermo con fugaci e dimenticate apparizioni in serie televisive come Opposite Sex, Sabrina, C.S.I., Boston Public e Law & Order. Il successo arriva con Gilmore Girls. La star nasce con Heroes.
Aria scanzonata, animo ribelle e spirito da intellettuale. T-shirt attillate, bavero della giacca quasi sempre alzato e sguardo “mai in camera” (alla James Dean). Milo Ventimiglia alias Jess Mariano entra a far parte del cast di Una mamma per amica nel corso della seconda stagione e lascia il segno. Nel cuore di Rory Gilmore (e dell’attrice Alexis Bledel). In quello delle fan.
In Gilmore Girls Milo interpreta il nipote di Luke: giunto a Stars Hollow per vivere con lo zio, Jess incontra la dolce Rory e i due iniziano una relazione fatta di pruriti adolescenziali, tira e molla continui, lacrime e baci rubati. Agli occhi della piccola comunità immaginaria situata nel cuore del Connecticut, Jess è il classico “cattivo ragazzo”. Ovvero colui che farà perdere la testa alla “brava ragazza”. Leggi di natura.
Dopo soli 36 episodi, Milo abbandona il cast di Una mamma per amica. Ma il bel Ventimiglia avrà modo di rifarsi ben presto con un ruolo da vero protagonista (spesso in grado di offuscare la prevista coralità della serie) che lo ascrive per sempre nell’Empireo delle star televisive: stiamo parlando, naturalmente, di Peter Petrelli in Heroes.
E’ sua la prima inquadratura della serie, sua la voce e le parole che aprono in maniera profetica il Volume I di Tim Kring:
Da dove viene questo bisogno, quest’ansia di risolvere i grandi misteri della vita… Quando anche la più semplice delle domande non ha risposta: “Perché esistiamo?”, “Che cos’è l’anima?”, “Perché sogniamo?”. Forse sarebbe più comodo fare finta di niente, voltarsi dall’altra parte. Ma non è nella natura umana. Non è per questo che siamo qui.
E giù da un grattacielo… in volo…
Peter è un giovane infermiere che ha scelto di portare conforto e cure mediche ai malati terminali. E nell’assistere lo zio della bella Simone Deveaux, se ne innamora silenziosamente. Umile e impacciato nel suo look da bravo ragazzo – ma l’impermeabile che indossa nel sogno funge da mantello, facendo presagire sin dall’inizio l’arrivo di grandi poteri e, con essi, di grandi responsabilità – Peter è tutto il contrario del fratello Nathan, ambizioso avvocato candidato al Congresso degli Stati Uniti d’America. Ma ciò che più colpisce del suo personaggio in Heroes sono la complessità e la pienezza, la densità di sfumature.
Fragile e idealista nelle prime puntate, nel corso del Volume I nell’animo di Peter si insinua un tormento interiore che inevitabilmente lo rende più “sporco”, sempre meno vicino alla perfezione e dunque tanto più affascinante. La consapevolezza di possedere un grande potere (il più grande, cioè quello di assorbire le abilità di tutti gli altri individui “speciali”) e di avere grandi responsabilità (salvare la cheerleader per salvare il mondo), lo porterà inevitabilmente a compiere errori fatali (nel corso della sua lite col pittore Isaac Mendez, l’amata Simone perde la vita).
Nel season finale How to Stop an Exploding Man (1×23) lo spettatore ha modo di conoscere fino in fondo il lato oscuro di Peter Petrelli, ovvero ciò che egli sarebbe diventato se Nathan non ne avesse scongiurato l’esplosione: un uomo sempre più trasformato interiormente ed esteriormente. Corroso dal senso di colpa, lo sguardo segnato dal dolore per aver causato la morte di migliaia di innocenti, Peter esibisce una grossa cicatrice sul volto, marchio indelebile della sua eterna dannazione.
Ma è con il Volume II che il suo personaggio si fa davvero intrigante: le atmosfere sempre più dark e i toni cupi e apocalittici della seconda stagione consentono a Ventimiglia di dare il meglio di sé e di esibire tutto il suo fascino tenebroso. Dopo essere stato condotto in salvo dal fratello Nathan, Peter viene rapito da Bob e da Elle Bishop (il Presidente della Compagnia e sua figlia). Liberatosi grazie all’aiuto dell’ambiguo e pluri-centenario Adam Monroe, Peter perde la memoria in seguito all’incontro con l’Haitiano e si ritrova in catene all’interno di un container nel porto di Cork. Qui ha inizio la sua nuova vita da malfattore-gentiluomo e il suo amore con l’indifesa Caitlin, sorella del capo della banda da cui è stato assoldato…
Nell’attesa di vederlo “spiccare il volo” sul grande schermo con due thriller (Pathology di Marc Schoelermann e Armored accanto a Matt Dillon, Laurence Fishburne e Jean Reno) vi proponiamo una chicca: il video di Big Girls Don’t Cry, che vede un “tatuatissimo” Milo Ventimiglia al fianco della grintosa popstar Fergie. Mentre per tornare a gustarselo nei panni di Peter Petrelli, non perdetevi la seconda stagione di Heroes, dal 16 settembre in seconda serata su Italia 1.