Si scaldano i motori in vista del Torino Film Festival (25 novembre – 3 dicembre 2011), con le prime anticipazioni sulla restrospettiva dedicata al regista americano Robert Altman (1925-2006). L’occasione è l’inagurazione della mostra fotografica a cura di Emanuela Martini, al Museo del Cinema di Torino fino al 29 gennaio 2012.
C’è Elliot Gould, c’é Shelley Duvall. Ci sono Kim Basinger e Tim Robbins, ci sono molti degli attori che compongono la grande “famiglia altmaniana” nelle cento immagini esposte al Museo del Cinema di Torino nella Mostra Robert Altman. America America a cura di Emanuela Martini, esperta di cinema anglosassone e anima, con il direttore Gianni Amelio, del Torino Film Festival. Il Festival torinese dedicherà a Robert Altman una retrospettiva completa.
“Sono felice e convinto che questa sarà la retrospettiva più seguita tra quelle degli ultimi anni organizzate dal Torino Film Festival”. Gianni Amelio, direttore del TFF, non ha dubbi sulla scelta di un ”immenso Robert Altman, autore straordinario, con una smisurata attenzione per ogni minimo dettaglio e per tutti i suoi personaggi, perfino per quelli di secondo piano”. Si sono incontrati a Cannes, nel 1992, entrambi premiati (Amelio per Il ladro di bambini, Altman per I Protagonisti) ed entrambi snobbati e ignorati dal vincitore. “Altman – prosegue Amelio – disse semplicemente: quelli sono un po’ così, se la tirano. Lui invece era molto generoso, come il suo cinema“.
Come assaggio dei quaranta film e di una selezione delle serie televisive firmate dall’autore (tra cui Bonanza e Alfred Hitchcock presents) in programmazione nella retrospettiva, le immagini della mostra raccontano con foto di scena e di set la realizzazione di opere cult come Nashville – unico film mai doppiato in Italia – e di film meno noti. E’ il caso di Basement, da Harold Pinter, interpretato da un ancora semisconosciuto John Travolta, a cui Amelio rivolge un neppur troppo velato invito a venire a Torino “Il film è un gioiellino da non perdere, e certo, ci piacerebbe se per l’occasione Travolta facesse un salto a Torino per accompagnarne la proiezione”. Sicure invece le presenze della moglie, Kathryn Altman, di Keith Carradine, del figlio del regista Steven Altman, scenografo candidato all’Oscar 2002 per Gosford Park, dell’attore Michael Murphy, che a Altman deve molte interpretazioni e di Matthew Seig, collaboratore di Altman negli anni 80.
Altman amava molto gli attori e gli attori amavano incondizionatamente il regista nato a Kansas City nel 1925. “Era un amore corrisposto: attori, anche famosi, lavoravano nei suoi film a paga sindacale, perchè lui li lasciava liberi di esprimere la propria creatività” spiega Emanuela Martini, curatrice della mostra e della retrospettiva con Luc Andreotti e Jim Healy, e autrice della monografia con alcuni contenuti esclusivi, in libreria dal 10 novembre (328 pagine, 144 foto b/n e colore, Euro 29, Editrice Museo del Cinema / Il Castoro).
Impossibile elencare tutti i protagonisti delle oltre cento fotografie, alcune delle quale inedite in Italia, provenienti da Bergamo, Londra, Toronto, Parigi a cui si aggiungono manifesti dalle collezioni del Museo del Cinema e di Nicoletta Pacini.
Il regista pù innovatore del cinema americano, in grado di attraversare i generi più diversi – western, noir, commedia, thriller – con uno sguardo disincantato e ironico, dopo anni di gavetta con telefilm e documentari industriali, fu un acuto osservatore del grande Circo americano, dei cambiamenti e della disillusione di fronte allo svanire dell’american dream. Un grande maestro, immagini bellissime. Come tutti i suoi film.
ROBERT ALTMAN. AMERICA AMERICA
12 ottobre 2011 – 29 gennaio 2012
Museo Nazionale del Cinema di Torino
Mole Antonelliana – Via Montebello 20 – Torino
Info: http://www.museocinema.it