Dal 7 al  20 ottobre scorso Ca’ Foscari Short Film Festival,  primo festival in Europa interamente organizzato e gestito da un’università, ha presentato nelle sale cinematografiche di diverse città dell’arcipelago giapponese una selezione dei migliori cortometraggi dello scorso Concorso Internazionale (e non solo), fornendo a tanti  giovani autori un’occasione speciale di vedere proiettata sul grande schermo la loro opera  al di fuori del circuito festivaliero.

Gli studenti delle scuole di cinema che hanno concorso  all’ultima edizione dello Short hanno goduto della possibilità – unica nell’ambito delle iniziative create dai festival – di avere una vera e propria presentazione nelle sale cinematografiche giapponesi attraverso la casa di distribuzione Makotoya.<< Questa novità non deve farci dimenticare   l’opportunità offerta agli autori da alcuni anni, di poter distribuire in maniera continuativa  i  film proposti nel corso del festival attraverso il nostro partner WeShort, portale di streaming on deman>> ricorda la  direttrice artistica e organizzativa del festival Roberta Novielli. Le opere proposte sono state  sottotitolate in giapponese e digitalizzate per l’occasione ricevendo il supporto e le lodi di personaggi come Shin’ya Tsukamoto, Roberta Torre, Robb Pratt e Alberto Barbera, che ha definito l’iniziativa “senza precedenti”.Accanto a  tre cortometraggi giapponesi presentati allo Short nel corso degli anni,  Daughters di Ninomiya Ken, presentato in concorso nel 2015, Bagmati River di Matsumoto Yu e  Ode to Joy di Mishima Yukiko,  sono stati  proiettati anche alcuni dei cortometraggi presentati nel Concorso Internazionale  divisi in tre programmi, che includono il vincitore dell’edizione 2022, il brasiliano Neon Phantom di Leonardo Martinelli, prodotto dalla Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro e Another White Girl di Medessè Agohoundjè dal Benin, vincitore della Menzione speciale “WeShort” e del Premio “Pateh Sabally”.

Gli spettatori giapponesi hanno inoltre potuto  apprezzare le sperimentazioni visive dell’iraniano Ali Astaraki con My Brain Burst Out Laughing, Teuner del ceco Ondřej Veverka, basato sulla storia vera dell’omonimo medico in una prigione comunista degli anni cinquanta, The Table of Grave di Mirak Zymberaj dal Kosovo e An Impossible Love Story del cileno Javier Alonso Mardones. Ci sarà poi spazio anche per la regista ucraina Andriana Yarmonova con The Smell of the Field e per l’unica italiana in gara, Miriam Cossu Sparagano Ferraye con il documentario Pupus.  Il Ca’ Foscari Short Film Festival gode del sostegno della Fondazione Venezia, di cui sono rispettivamente presidente e direttore, Michele Bugliesi e Giovanni Dell’Olivo.