[Bill Murray->mot778] e il Natale: A Very Murray Christmas. Boom, strike, scacco matto. Code virtuali di migliaia di fan hanno stropicciato gli occhi increduli ed eccitati non appena è trapelata la notizia dello speciale di Natale prodotto in esclusiva da [Netflix->http://www.netflix.com/] e disponibile, anche in Italia, dal 4 dicembre.
A Netflix piace vincere facile, insomma. Solo l’idea ha fatto scattare in molti un riflesso pavloviano di euforia prenatalizia. Bill Murray ha molti, fedelissimi fan in patria come in Europa, arruolati a partire dagli anni ’70 quando la sua inimitabile ironia folleggiava con talenti del calibro di Dan Aykroyd e John Belushi… Il cinema ha fatto il resto, da Ghostbusters in poi.
Ma, fino ad oggi, c’era un legame ben preciso tra Bill Murray e il Natale. Un binomio che scattava in automatico in questi casi – almeno per i figli degli anni ’80 – tra il comico proveniente dall’incredibile fucina del Saturday Night Live e il classico natalizio SOS Fantasmi. Se possibile, ora, questo tandem delle feste è destinato ad aggiornarsi, proprio come il modo di fruire la televisione.
A Very Murray Christmas segna lo sbarco nel nostro paese di un prodotto – o genere – diffusissimo negli States, ma per nulla sfruttato qui (se non in blande e mal riuscite imitazioni): lo Speciale di Natale. Attori, cantanti, comici, showman e tutte le categorie dello spettacolo americano fanno a gara per produrre il proprio show di Natale, fatto di tradizioni, atmosfere calde e festose, guest star e, ovviamente, canzoni di Natale. Ora, grazie a Netflix, questo format sbarca anche qui e – fortunatamente – non in una delle sue forme più logore e deleterie. Si parla sempre di Bill Murray, insomma.
A Very Murray Christmas si basa sul classico espediente dello show nello show: anche Bill ha il suo speciale di Natale, ma quando una furiosa tempesta di neve blocca tutti i collegamenti per New York, nessun ospite si presenta per la serata e la diretta tv va a rotoli. Salvato da un blackout, Murray (con la fedele consulenza del mitico Paul Shaffer, storico pianista spalla per quasi trent’anni di David Letterman) trascorre la vigilia di Natale in maniera più intima, tra una bevuta e una canzone, con il personale e qualche cliente dell’Hotel Carlyle dove si sarebbe dovuto registrare lo show.
In poco meno di un’ora, Bill Murray e [Sofia Coppola->mot779] (dietro al macchina da presa) imbastiscono uno spettacolo che cerca di aprire un varco nella convenzionalità della formula degli show natalizi – grazie al talento ricco di sfumature del protagonista di Lost in Translation – ma che, di fatto, risulta invece un po’ debole e lineare. Ma se Bill si trova a suo agio come entertainer e cantante, con la consueta autoironia, sono le scelte registiche un po’ banali a penalizzare maggiormente A Very Murray Christmas, così come alcune svogliate comparsate, da [Jason Schwartzman->mot2301] ai Phoenix che cantano piattamente Alone on Christmas Day, la cover di una canzone dei Beach Boys.
Sofia Coppola si limita a “seguire” le diverse situazioni musicali senza aggiungere niente né offrire appigli alla verve di Murray; così non bastano gli interventi un po’ scialbi di [George Clooney->mot1586] e [Miley Cyrus->mot7484] a elettrizzare lo show; anzi si rivelano poco in sintonia con la curiosa atmosfera malinconica dell’inizio (dove peraltro assistiamo al duetto più divertente, quello con [Chris Rock->mot9779]).
Ma non disperate, se siete fan di Bill Murray troverete comunque diverse ragioni per apprezzare A Very Murray Christmas. Non riponete però troppe aspettative su un prodotto che avrebbe potuto liberare maggiormente le abilità comiche di Murray – soprattutto vista alla larga libertà creativa offerta da Netflix – sposandole in modo adeguato con le tradizionali atmosfere natalizie.