Una commedia francese agrodolce che prende di mira e non perdona le debolezze, i “tic” e le convinzioni dei contemporanei e inizia con una carrellata di dichiarazioni di Presidenti francesi, mostrando che è (almeno) dal 1975 che l’anno appena concluso o quello che verrà viene definito “difficile”.
Anche il presente è difficile a causa del riscaldamento climatico e difficili sono le azioni di convincimento messe in atto da giovani attivisti, guardati con sospetto e rabbia dai consumatori più accaniti e incalliti.
Facile non è per i consumatori tirarsi fuori dal circolo vizioso degli acquisti compulsivi, o dalla spirale senza fine del gioco d’azzardo.
I due protagonisti, Bruno, detto Lexotan (Jonathan Cohen) e Albert, detto Pulcino (Pio Marmaï) sono pieni di debiti e vivono borderline “arrotondando” con piccoli traffici clandestini, mentendo e approfittando della buona fede (o della frettolosa distrazione) della gente.
Si metteranno in vista grazie ad azioni dimostrative pubbliche mirabolanti, che tuttavia si riveleranno maldestre coperture per cercare di ottenere ancora una volta un tornaconto personale, tanto misero quanto ignobile.
Eppure i due non sono veramente cattivi, bensì forse solo inadatti a un mondo che non è fatto per chi è “irregolare”. Unica ancora di salvezza potrà essere forse solo la sincera condivisione di sentimenti.
Ottava collaborazione (Samba; Quasi amici; Troppo amici) dei due affermati registi francesi Éric Toledano (1971) e Olivier Nakache (1973) con validissimi, giovani attori protagonisti, il film è godibile e originale, con un buon ritmo e temi come sempre di vibrante attualità.
È stato presentato in anteprima italiana fuori concorso al 41° Torino Film Festival.